Perché l’identità del Medi@tore e da Counselor, deriva da Medeor, termine etimologico latino che significa: prendersi cura, aiutare, accudire qualcuno, risolvere i suoi problemi, indirizzandolo verso il suo bene, non solo interporsi con arte specifica, tra due o più persone.

Da laico, considero la mia professione una vocazione evangelica, mettendo sempre al centro la persona nei suoi interessi, verso i quali indirizzo la mia professionalità ed ogni sforzo, per risolvere i suoi problemi, per valorizzare i suoi sogni, ma soprattutto la sua dignità, quale cliente che varca la soglia del mio studio.

Questo in osservanza delle direttive di due Encicliche papali: la Lumen Gentium n° 31 e la Gaudium Spes n° 43, che sottolineano la mia vocazione cristiana che opera nel mondo.

Lumen Gentium n° 31

Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno di Dio, trattando le cose temporali ed ordinandole  secondo il Signore, essi vivono nel secolo, cioè implicati in tutti i diversi doveri e lavori del mondo e nelle  ordinarie condizioni di vita familiare e sociale, in cui la loro esistenza  è intessuta, ivi sono chiamati da Dio a contribuire a modo di fermento, alla santificazione del mondo esercitando il proprio ufficio sotto la guida dello spirito evangelico, ed in questo modo a manifestare Cristo agli altri con la testimonianza di vita, in fede speranza e carità.

Gaudium Spes n° 43

Sbaglia chi non riflette sui propri doveri terreni, esercitati nelle loro professioni, la fede li obbliga a compierli perfettamente, con perizia, trasparenza, onestà nel rispetto del prossimo che si affida alle sue cure, assumendo l’onere di non separare l’aspetto materiale da quello spirituale e religioso.

Visto il lavoro che faccio, l’orientamento ed i valori che abbraccio, la pienezza del mio ruolo sociale quale mediatore nella triplice funzione, mi considero un Operatore di Pace qualificato e riconosciuto dallo stato (Mt 5.9).  Questo io sono, credo ed opero cosi!