La figura ed il ruolo del Medi@tore è da sempre inserita in qualsiasi contesto sociale, in quanto ognuno di noi è mediatore, anche se non ci ha mai pensato, ma in ogni rapporto con il prossimo si vive questo ruolo, perché il mediatore è da definirsi un intermediario, una chiave di lettura, un ponte, una relazione, una connessione tra due punti lontani che debbono essere uniti e che dei quali lui si prende cura.
Prima di dare la definizione al senso comune della figura del mediatore, come lo si intende per la conoscenza che la nostra cultura di massa ne da, voglio specificare in maniera più profonda e specifica il valore di questa figura particolarissima e diffusissima anche se non non ci si avvede della sua azione.
Il mediatore è :
Un segno espressione di una realtà, di una conoscenza che egli possiede, del quale ha potere e che si prodiga a trasmettere ad altri, mediante le sue capacità intellettive, culturali ed esperienziali professionali che egli incarna, ne possiede il sapere ed agendo su mandato, le dona a chi ne è privo, questo mediante la sua voce, la sua azione, la sua persona insomma tutto sé stesso, egli è e funge da collettore, da acquedotto privilegiato in tutta la sua azione nella relazione con il prossimo, ove per prossimo si intende colui con il quale interagisce per qualsiasi motivo, comunicativo, educativo o d’affari.
Egli ha il ruolo di connessione, è il “segno facilitatore ” che lega un comunicante ad un recettore e viceversa, avviando un circolo melodioso connettivo, non per nulla il mediatore è colui che si interpone tra due o più, che desiderano entrare in comunione e che per qualsiasi motivo, per mille ragioni non si parlano, o non possono parlarsi.
Utilizzano pertanto lui per entrare in comunicazione, per allacciare una relazione, egli pertanto diviene un facilitatore di sapere, di volere, di empatia, di emozioni, di desideri, di sogni “anche” immobiliari.
Detto questo ecco che la sua funzione, fa si che si sviluppi una comunicazione circolare, da A a B; e da B ad A; di ritorno ha chi ha dato il via alla relazione e la sua azione è assoluta ed indispensabile.
Nella teoria della comunicazione, tra comunicante e recettore, sussiste il segno che connette le parti, ecco che il segno è, e funge da mediatore.
Ho specificato nel precedente articolo che si considerano intermediari o mediatori, tutti coloro che vivono da ponte, da connessione tra chi sa e chi non sa, facendo passare un segno verbale, paraverbale o non verbale affinché questo sapere, venga trasmesso: l’esempio plateale di intermediari / mediatori sono : gli educatori, i maestri, insegnanti di ogni ordine e grado, i genitori, i sacerdoti, tutor, coach, counselor, tutti; ognuno di noi è un mediatore, in quanto abbiamo il compito di trasmettere una realtà conosciuta, la nostra che è personalissima, a chi non ne è a conoscenza, ed a propria volta si diviene un ponte tra due sponde, tra chi sa e chi non sa, tra una conoscenza ed un ignoranza, si è facilitatori della comunicazione, il cui ruolo è quello di aumentare le convergenze e limare le divergenze tra le parti, facendo si che entrambe possano entrare in dialogo e connessione emotiva, per uno sviluppo positivo della relazione.
Questo significa prendersi cura dell’altro, di colui che chiede l’aiuto, l’ausilio del facilitatore di relazioni.
L’ intervento del mediatore, pertanto è finalizzato al bene, non solo di una parte, ma di entrambe, ecco la differenza tra il ruolo di un mediatore e di un avvocato; quest’ultimo cura gli interessi di una parte, non di entrambe, come deve fare un mediatore.
E qui si gioca la serietà e la capacità del mediatore di vivere la ” connessione ” da imparziale super partes assoluto.
Ecco che egli si pone nel mezzo, assume una funzione di “connettore” tra le parti, egli è tutto da una parte e tutto da un altra, mantenendo un ruolo sospeso nel mezzo, equivicino, superpartes, neutrale, imparziale egli è colui che mette in relazione due o più parti per o dirimere un conflitto, o per concludere un affare, utilizzando un metodo straordinario per scoprire le vere ragioni in gioco : l’ ascolto.
Detto questo ecco che ora vediamo di entrare nello specifico, per definire in maniera analitica, la figura del mediatore istituzionalizzato.
La figura del mediatore è descritta ed incardinata nel codice civile, nello specifico nell’art. 1754 c.c. che cosi recita : Si definisce mediatore colui che mette in relazione due o più parti , senza essere legate ad alcuna di essa da rapporti di collaborazione, dipendenza, o rappresentanza, essendo imparziale e neutrale sotto tutti i punti di vista.
Egli è un esperto in tecniche di gestione dei conflitti, della connessione empatica, non solo un mero sensale, che fa compravendere gli immobili, quello è solo un agente immobiliare, con tutto rispetto della categoria professionale, della quale faccio parte, ma che dal mio punto di vista , essa è solo un aspetto, dell’essere sostanzialmente un mediatore, questo perché appunto io vedo e vivo, la professione in tutta pienezza, non solo nell’aspetto immobiliare.
Detto questo la figura del mediatore, si distingue da tutte le forme di campanilismo o dell’essere schierati da una parte o dall’altra in quanto il suo ruolo è sopra le parti, egli è bipartisan, ovvero è assolutamente equidistante tra i ruoli, ma nel contempo è portavoce di entrambi, in quanto incarna in sé le esigenze delle loro posizioni e le media per far si che, tramite il suo intervento si trovi un punto di incontro equo e ragionevole, ecco perché ho descritto poc’anzi che il mediatore è tutto da una parte e tutto dall’altra.
Egli pratica la logica del win / win, tutti vincenti, non del win / lose, ovvero un vincente ed un perdente, che è la tipica mentalità del legale utilizzata nei tribunali, ma non negli Organismi di Mediazione come le Camere di Commercio.
Il mediatore si pone nel mezzo, in una controversia, in una disputa, in un contenzioso e naturalmente in un affare, qualunque esso sia e per lo scrivente, che ricopro in pienezza questo ruolo istituzionalizzato, spetta per legge un compenso che viene definito negli affari immobiliari provvigione, nelle controversie familiari o civili commerciali semplicemente onorario.
Quindi esistono tante figure di mediatori, nel mio caso andrò a specificare il ruolo di mediatore familiare, civile commerciale ed immobiliare.
Montichiari li 12/01/2025 Rosario Dr. Ravanini il Medi@tore del Cuore.